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Interviste alla faculty: Dott. Andrea Innocenti #Project Management

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Interviste alla faculty: Dott. Andrea Innocenti #Project Management

Gentile Dott. Andrea Innocenti,

innanzitutto grazie per la sua preziosa collaborazione con ISTUM – Istituto di Studi di Management.

Lo scopo di questo editoriale è presentare i membri della faculty dei Master Executive.

In quale/i master e in quali moduli formativi svolge l’attività di docente?

“Si tratta sia di master che di corsi di formazione per aziende, oppure di formazione interna come membro dell’Accademia formatori della mia organizzazione.
I corsi sono finalizzati alla preparazione agli esami PMP e CAPM oppure a migliorare le competenze di gestione dei progetti.”

Qual è l’approccio metodologico che utilizza in aula?

“Alterno momenti frontali, quindi spiegazione sostenuta da slide, a momenti di active learning: esercitazioni individuali e di gruppo, di tipo problem solving oppure case study, su situazioni tratte da esperienze reali dei partecipanti stessi (autocasi – vedi sotto) oppure che propongo io stesso (più raramente).
Nelle esercitazioni problem solving utilizzo anche domande fac-simile dell’esame PMP o CAPM ; naturalmente la frequenza di queste ultime è molto superiore nella formazione finalizzata alla preparazione agli esami.
Nei momenti cosiddetti frontali sopra citati trova ampio spazio lo inductive learning, cioè esempi e casistiche tratti dalla mia esperienza personale realworld, dalle esperienze dei partecipanti stessi, da quelle significative estratte dalla letteratura o da convegni e riviste di project management.”

Ci può riportare un esempio di caso di studio e/o esercitazioni che propone durante i suoi interventi? 

“Trattiamo in modalità frontale (con il significato sopra descritto) la identificazione dei rischi e subito a seguire facciamo una esercitazione a gruppi in cui ogni gruppo sceglie un caso reale proposto da uno dei membri del gruppo; su quello costruisce, per scritto, prima il project charter (cioè definisce cos’è il progetto) e poi il registro dei rischi.
Il debriefing avviene in plenaria, cioè ogni gruppo descrive quello che ha prodotto, i dubbi, i casi più rilevanti, i punti di forza e debolezza che ha percepito; ogni gruppo può commentare ed integrare le spiegazioni degli altri gruppi.
Successivamente, si torna alla modalità frontale per trattare l’analisi qualitativa dei rischi e si procede ad un’altra esercitazione come sopra: i gruppi si riuniscono nuovamente, riprendono il registro dei rischi prodotto in precedenza ed eseguono su quello l’analisi qualitativa. E così via sugli altri processi di gestione dei rischi.”

Quali sono gli output in termini di conoscenze e competenze a cui mirano i suoi interventi?

“Questo dipende dagli obiettivi formativi del modulo: la conoscenze di base è sempre fondata sul PMBOK Guide ma può riguardare, ad esempio, la gestione dei costi piuttosto che dei rischi piuttosto che tutto il framework.
Le abilità sono quelle di acquisire un patrimonio di metodi e tecniche da utilizzare operativamente nella gestione dei progetti, differenziate ovviamente secondo l’obiettivo specifico che può appunto riguardare alcune o tutte le aree della disciplina (integrazione, ambito, costi, rischi, comunicazioni, ecc…).
Nel caso di preparazione all’esame output fondamentale è la capacità di rispondere con profitto alle domande d’esame, fermo restando l’impegno allo studio del partecipante che nessuna formazione può completamente sostituire.”